La crittografia nella Seconda Guerra Mondiale

In tutti i conflitti, la crittografia ha sempre assunto un ruolo cruciale per la trasmissione sicura delle informazioni, affinché il nemico non violasse la segretezza delle informazioni trasmesse. La Seconda Guerra Mondiale non solo non fa eccezione in questo senso, ma anzi rappresentò un passo avanti significativo nell'avanzamento della tecnologia e delle tecniche crittografiche.

La macchina Enigma

La macchina Enigma era un dispositivo elettromeccanico inventato dagli ingegneri della Germania nazista ed utilizzato per la cifratura e la decifratura dei messaggi. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu utilizzato principalmente da entità militari e governative. Enigma aveva l'aspetto di una macchina da scrivere, con una tastiera e una serie di lampadine. Digitando il messaggio in chiaro sulla tastiera, l'operatore otteneva automaticamente il messaggio cifrato da poter inviare in maniera sicura tramite radio, telefono o cavo telegrafico, a seconda del mezzo disponibile. Utilizzando la stessa chiave di cifratura, ovvero la stessa impostazione della macchina, il messaggio poteva essere decifrato dal destinatario.

Cambiando le impostazioni della macchina Enigma, si poteva dunque cambiare la chiave di cifratura del messaggio. Per modificare le impostazioni della macchina Enigma, c'erano a disposizione tre elementi sui quali agire:

  • Rotori: il segnale passava attraverso dei rotori rotanti, ognuno con cablaggi interni che scambiavano le lettere. Sequenza  e posizione dei rotori erano cruciali per la cifratura;
  • Anello di partenza: si poteva impostare la posizione di partenza di ogni rotore;
  • Pannello di scambio: prima di entrare nei rotori, il segnale poteva passare attraverso un pannello di scambio, dove le coppie di lettere venivano scambiate tra loro.

Le impostazioni di Enigma venivano cambiate regolarmente, con frequenza tipicamente mensile. Tuttavia, se livello di minaccia era alto, in periodi di maggiore attività nemica o di sospetta compromissione del codice, la frequenza di cambio poteva aumentare. Ad esempio, i sommergibili tedeschi, i cosiddetti U-Boot, erano tutti dotati a bordo della macchina Enigma e se un U-boot veniva catturato, i comandi tedeschi potevano ordinare un cambio immediato delle impostazioni della macchina, cambiando così la chiave di cifratura dei messaggi. 

Nonostante i vari accorgimenti per mantenere la sicurezza, Enigma non fu invulnerabile. Gli Alleati, tra cui soprattutto la Gran Bretagna, svilupparono tecniche crittografiche per decifrare alcuni messaggi di Enigma, ottenendo un vantaggio significativo nella Seconda Guerra Mondiale.

Turing a Bletchley Park

A Bletchley Park, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Gran Bretagna riunì una task force molto numerosa, circa 10.000 unità lavorative, con l'intento di decriptare i codici nemici, in particolare il codice Enigma. Si trattava di personale altamente qualificato, tra cui matematici, linguisti, crittografi. Tra questi, sicuramente, spicca la figura di Alan Turing, padre dell'informatica moderna, che si occupava dell'analisi matematica dei codici nemici e dello sviluppo di algoritmi per decriptarli. Il contributo di Alan Turing fu decisivo nel decifrare i messaggi inviati da Enigma e gli algoritmi che sviluppò furono implementati in apposite macchine elettromeccaniche, come la Bomba e Colossus, progettate per automatizzare il processo di decriptazione. 

ll lavoro svolto a Bletchley Park ha avuto un impatto significativo sul corso della Seconda Guerra Mondiale. La decriptazione del codice Enigma ha fornito agli Alleati informazioni cruciali sui piani di battaglia e sulle mosse strategiche dei loro avversari, contribuendo a vittorie decisive che, con molta probabilità, hanno accorciato la durata del conflitto.